Se si pensa al Lago di Como possono venire in mente tante cose: dai paesaggi agli eventi, dalla cultura al tessile, dalla moda al design, dal cinema all’arte. Ma non solo, perché il territorio comasco si specchia anche nella cucina. L’enogastronomia che lo contraddistingue sente la forte influenza dell’acqua e delle montagne, ma anche della storia delle genti che da sempre abitano le sue sponde, le sue valli, i suoi rilievi.
I piatti della tradizione lariana sono semplici, poiché affondano le proprie radici nella cucina povera dei pescatori, dei coltivatori e degli allevatori. Tuttavia il gusto non manca, grazie alla capacità di valorizzare i prodotti che il territorio offre. Sapori che si possono gustare nei crotti, le taverne tipiche del Lago di Como, della Valchiavenna e del Cantone Ticino che prendono il nome dalle cavità naturali caratteristiche di queste regioni montuose, un tempo (e ancora) comunemente usati per conservare cibi, vini, formaggi come Taleggio e Gorgonzola.
Un’eccellenza è sicuramente il pesce di lago, in particolare i Missultìtt (missoltini): una preparazione complessa che prevede l’essiccazione al sole degli agoni, pesci d’acqua dolce, poi la marinatura e infine la cottura alla griglia. L’accompagnamento imprescindibile si ha con la polenta, una leccornia lariana è quella taragna (da tarai, il mestolo che viene usato per mescolarla).
La polenta è squisita anche con i piatti di carne: sono tipici del Lago di Como i salumi, la cacciagione, la gallina ripiena e la Cassœula - tipica di tutto il territorio lombardo - a base di maiale, verza e nella tradizione comasca vino bianco.
Tutte queste leccornie possono essere valorizzate grazie all’olio con spremitura a freddo - realizzato con olive raccolte esclusivamente a mano per non danneggiare le piante - e accompagnate da un vino di nicchia, prodotto da viticoltori locali e custode di tutti i profumi del territorio lariano.
E per finire in dolcezza, la Miascia: torta tipica con pane, frutta e uvetta.
Per conoscere il Lago di Como è fondamentale assaporare la sua cucina, esplorando i borghi alla ricerca delle osterie più tipiche e gustandosi piatti abbondanti ricchi di storie, sapori, tradizione e innovazione.
Foto: Crott del Pepott